Appendici
La Prostituzione in Italia alla fine dell’Ottocento
Nell’Italia del XIX secolo, quel che non aveva fatto la malasorte, per le giovani vedove o nubili, potevano causarlo le malelingue – o, talvolta, semplici lettere anonime. La normativa del Regolamento del servizio di sorveglianza sulla prostituzione del Febbraio 1860 stabiliva (Art. 31) che le donne sospette di prostituzione al di fuori delle cosiddette “case chiuse” dovessero venire arrestate per esser sottoposte a visita sanitaria. L’esercizio di tali donne doveva essere quindi trasferito presso il bordello del quartiere. Per “sospette” s’intendeva anche (Art.17) le <
I Gemelli
Esistono, in natura, diversi tipi di gemelli.
I monozigoti nascono da un singolo ovulo fecondato da un singolo spermatozoo. Per diverse coincidenze la cellula ovulo si divide in due, dando origine a due soggetti di identica sessualità e aspetto.
I gemelli falsi (eterozigoti) sono in realtà soltanto fratelli, sviluppatisi da diversi ovuli e diversi spermatozoi, che nascono però nello stesso momento.
Gli studi di genetica hanno di recente scoperto un terzo tipo di gemelli, individuato durante lo studio di un altro caso raro (uno dei due bambini era ermafrodito). È possibile, infatti, rarità nella rarità, che nascano gemelli radicalmente simili nell’aspetto ma di sesso diverso. Ciò avviene in un singolo ovulo fecondato da due spermatozoi, e le cause che portano a generare due soggetti separati sono molto complesse e frutto di coincidenze consecutive. Spesso tali bambini vengono scambiati per gemelli falsi, ma la loro genesi è stata tutt’altro che separata.
Il Colera
La peggiore delle tre epidemie di colera che colpirono l’Italia durante l’ottocento fu sicuramente quella del 1865-1867 in cui furono 160.00 le anime falciate dal diabolico vibrio cholerae. Poche erano le differenze tra quei periodi bui e quelli drammatici della peste nera medievale. Alcuni individuavano le cause delle epidemie in coincidenze planetarie o in avvelenamenti voluti dal governo per colpire la sovrappopolazione nei centri abitati. Per tutto il secolo, la gente, si affidò più alla devozione religiosa e alle credenze popolari che alla medicina.
La Medicina e il Metodo Sperimentale
Scrive Isabelle Stengers nel suo saggio “Il medico e il ciarlatano” (in Tobie Nathan e Isabelle Stengers, Medici e Stregoni, Bollati Boringheri, 1996):
<<[…] È tuttavia a partire dalla questione del “ciarlatano” che io vorrei costruire il mio approccio alla medicina cosiddetta moderna, e più precisamente a partire dalla trasformazione del tipo di denuncia di cui è oggetto il “ciarlatano” e dalla trasformazione della sua identità.
Questa scelta traduce in primo luogo il fatto che, in medicina, il tema della razionalità ha un accento polemico assente in ogni altra sede. Certo, fu polemicamente la chimica si differenziò dall’alchimia, l’astronomia dall’astrologia, la biologia darwiniana dalla dottrina “fissista” delle specie. Ma la polemica, in tutti questi casi, fa parte del racconto delle origini, o della pedagogia edificante. L’astrologo non ossessiona l’astronomo, il quale non prova alcun timore di essere confuso con questo “altro” che del resto, il più delle volte, non ha mai incontrato. Nessuna procedura proprio del mestiere di astronomo mira a stabilire la differenza con il sapere degli astrologi. La polemica è emblematica, ma non crea né obblio né problema. Nel caso della medicina, viceversa – e si pensi qui alle medicine cosiddette “dolci” -, il riferimento al ciarlatano resta centrale, incessantemente richiamato e rispiegato al pubblico, alla stampa, ai poteri pubblici, organizzando anche implicitamente come vedremo, la ricerca medica e farmaceutica>>.
E, qualche pagina più avanti:
<<[…] Per Kant, la suddetta “rivoluzione copernicana” esprime il fatto che lo scienzato non apprende più dal fenomeno, ma gli impone le proprie domande. Il che significa che tale scienzato possiede sul fenomeno un punto di vista che gli permette di prevedere a priori quali domande sono pertinenti, quali manipolazioni metteranno in scena i rapporti causali dominanti, quelli che organizzano tutti gli altri>>.